La nostra cantina si sta arricchendo di nuove botti da 10 hl che riteniamo molto adatte al progetto enologico che ci siamo prefissati. Insieme alle botti sono arrivati i nuovi colmatori di vetro trasparente.
Non vi è enoturista e winelover che non rimanga incantato da queste fragilissime bottiglie capovolte sulle botti.
I Colmatori sono composti da due parti chiamate “bolle”, quella inferiore viene inserita nel cocchiume (così si chiama il foro presente sulle botti) per stare a contatto diretto con il vino, quella superiore invece si mette ad incastro sopra la prima e viene riempita di acqua in modo che faccia la funzione di tappo “liquido” del vino sottostante.
Il Colmatore permette di vedere il livello del vino e di provvedere a “colmare” la botte senza aprirla, così da evitare l’esposizione del vino all’aria e i conseguenti processi di ossidazione. Infatti il livello del vino nella botte tende spesso a cambiare per effetto di evaporazione e di espansione dei legni anche per minimi cambi di temperatura ambientale.
Inoltre il gorgogliatore lascia uscire eventuali bolle di anidride carbonica che possono generarsi durante e dopo la vinificazione, impedendo così che la pressione all’interno delle botti aumenti. Queste bolle fuoriuscendo dai gorgogliatori producono una singolare “musicalità” come un concerto composto dai diversi borbottii sparsi per tutta la cantina, che ci rammenta ancora il legame che il vino ha con natura, scienza ed arte.
L’origine è piuttosto vaga, ci sono fonti non verificabili che fanno risalire la sua invenzione addirittura a Leonardo Da Vinci. Vista la semplice genialità della progettazione di questo strumento non ci stupiremmo affatto se ad idearne il primo esemplare fosse stato proprio questo grande inventore, originario delle campagne toscane e amante del buon vino.